“Le maschere coinvolgono il pubblico e i clienti dei ristoranti. Si doveva aspettare la Commedia dell’Arte edizione Teatro Scientifico … per far reagire e sollecitare gli spazi che si affacciano sul Cortile Mercato Vecchio con quanto avviene sulla scena…I fuochi dell’azione non sono solo sul palco…qualcosa si muove attorno, qualcosa si muove davanti, come nella tradizione di questo genere teatrale. Qualcosa accade nella piazza… I comici dell’arte la riempiono, la animano…ci si veste, si indossano le maschere (anche quella storica di Ezio Maria Caserta), ma soprattutto si rompe quella fastidiosa distinzione tra rappresentare ed essere. Il Teatro Laboratorio c’è dentro sino al collo nella Commedia dell’Arte. Qui ha radici e senso. Sudore e fatica… Naturale quindi gettare i ponti del genere fino all’oggi: tra i tavoli dei ristoranti si siedono maschere contemporanee… Il campionario è un’enciclopedia che scorre tutti i canoni espressivi e gestuali del genere.  Qui s’improvvisa, si coinvolge il pubblico, si vende e si compra la verità della fame e della musica (quella suonata dal vivo da Valerio Mauro ed Elisa Goldoni). Qui l’energia straripante di Isabella Caserta fa ballare la platea, e riempie anche di giocolieri, trampolieri, fuochi e fiamme…” (Simone Azzoni “L’Arena” 25 luglio 2013)

“Il Teatro Scientifico ha preso parte alla rassegna di Corte Mercato per l’Estate Teatrale Veronese con Commedia dell’Arte 2013   per la regia di Jana Balkan e Isabella Caserta dal 23 al 26 luglio 2013. Venerdì sera l’aria era rovente e l’ingresso nella splendida corte medievale proiettava già in un’altra dimensione. Il palco allestito che respirava l’attesa, il pubblico che arrivava alla spicciolata, accolto da una radiosa Isabella Caserta come se ognuno fosse stato l’ospite tanto atteso, l’ospite d’onore. Questa devo dire è una delle particolarità che contraddistingue la famiglia del Teatro Scientifico-Teatro Laboratorio, la capacità di accogliere le persone e i mondi che rappresentano, le idee, i flussi e i movimenti che da queste derivano, e scusate se vi sembra poco.
Torniamo allo spettacolo. Distratti dalla cornice e dalle chiacchiere con i vicini di sedia si attende l’inizio dello spettacolo, che arriva di sorpresa con i bambini che entrano in scena e ci vuole un attimo per realizzare che sono loro a dare il via alla rappresentazione. Mentre sorridi per il passaggio alla nuova dimensione ecco che vieni travolto dall’entrata in scena degli attori tra schiamazzi e il rombo di un furgone sgangherato che trasporta gli attori, gli “zanni” di ieri e di oggi, perché la fame è sempre quella. Lo spettacolo prosegue con ritmo nel rincorrersi delle scene, coinvolgendo e divertendo il pubblico, con una bravissima Isabella Caserta, vera mattatrice della scena con una vis comica a tutto raggio: di battuta, di linguaggio, d’atteggiamento, di controsensi che ci conduce fino al fantastico finale con i giochi di fuoco. Lo spettacolo, diverte, appassiona e rende pieno omaggio a questo genere teatrale nato nelle piazze, dove torna grazie a questo allestimento, e dalle piazze passato alle corti di tutta Europa per diventare una delle note che contraddistinguono il teatro italiano nel mondo. Altalena tra passato e presente della condizione umana, lo spettacolo offre agli spettatori più piani di lettura, e come nella migliore tradizione attraverso il sorriso ci spinge alla riflessione… In chiusura voglio rammentare che il 27 luglio ricorre il giorno della scomparsa di Ezio Maria Caserta, capostipite di questa grande famiglia del teatro italiano”. (Cinzia Inguanta “Radio Popolare” 28 luglio 2013)

La Commedia dell’Arte invade Corte Mercato Vecchio. Anche le carrozzine entrano nella Commedia dell’arte in questo scoppiettante e coinvolgente allestimento del Teatro Scientifico/Laboratorio con attori e attrici di ogni età…” (“Dismappa” 25 luglio 2013)

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