ALTRE GIULIETTE

 con

Jana Balkan, Isabella Caserta, David Haughton, Francesco Laruffa

danzatrice Daniela Maccari

pittura dal vivo di Maurizio Zanolli

musiche composte ed eseguite dal vivo da Valerio Mauro

 Teatro Scientifico – Teatro Laboratorio in collaborazione con Università agli Studi di Verona

Note di regia

Il reading, partendo da Masuccio Salernitano e attraversando le novelle di Luigi da Porto e Bandello, la cronaca del Carli, i poemetti di Betteloni e Barbarani, ricostruisce senza ordine cronologico di composizione, ma entrando e uscendo dalle opere dei vari autori, la storia dei due “infelicissimi amanti” proponendo anche brani in francese e in inglese tratti dalle “Histoires Tragiques” di Boaistuau, da “The Tragical History of Romeus and Juliet” di Brooke e dall’opera di Shahespeare.

Quando si parla di Giulietta, il pensiero ricorre alla storia resa famosa da Shakespeare, ma molti scrittori si sono occupati di questa tragica vicenda, a cominciare da Luigi Da Porto. Cronisti e storici precedenti al Da Porto parlano spesso e diffusamente delle discordie e delle lotte tra le due famiglie dei Montecchi (o Monticoli) e dei Capuleti (o Cappelletti o Dal Cappello); lotte che, iniziate fin dal XII secolo, sarebbero divampate per tutto il XIII ed oltre. Nessun autore però, prima del Da Porto, fa mai cenno a una tragedia amorosa tra i due membri delle opposte famiglie, né vi si riferisce Dante con la famosa terzina del canto VI del “Purgatorio” (dove ricorda soltanto le due fazioni rivali nella medesima città), anche se la storia d’amore sfortunato e tragico ha origini antiche. Quanto agli storici veronesi il primo a raccontare il tragico avvenimento come realmente accaduto è Girolamo Dalla Corte, le cui “Istorie di Verona” uscirono nel 1596, ossia tre secoli dopo il presunto fatto di Romeo e Giulietta e quando da oltre 60 anni esso era entrato nella letteratura italiana e in quelle straniere, ma la sua storia è piuttosto fantasiosa, e d’altra parte altri storici più autorevoli di lui non prestano fede alla veridicità della vicenda. Forse il Da Porto rielaborò una materia già trattata da altri novellieri (Masuccio Salernitano) o prese spunto da un fatto analogo presente nelle cronache bolognesi di Cherubino Ghirardacci. La novella del Da Porto ebbe un’immensa fortuna, non tanto in se stessa, quanto perché diede inizio ad altri componimenti letterari, poetici, musicali. La riprese quasi subito e la ampliò il Bandello e, attraverso traduzioni francesi e inglesi, essa giunse a Shakespeare. Nel 1796 Alessandro Carli inserisce nella sua sua “Istoria della città di Verona” il racconto della vicenda di Giulietta. Betteloni pubblica la sua “Zulieta e Romeo”, racconto popolare in ottave dialettali, nel 1906. Barbarani nel 1941 procede alla stesura definitiva della sua “Giulieta e Romeo”, dove, oltre alle voci dei protagonisti, introduce quella del poeta.

Indietro                                                                                          Rassegna Stampa